Il fumo di tabacco è una delle principali cause di morte evitabili nel mondo. Secondo l’OMS, ogni anno più di 8 milioni di persone muoiono a causa del fumo, e di queste ben 1,2 milioni sono vittime del fumo passivo. Questo significa che anche chi non fuma direttamente, ma è esposto al fumo altrui, può subire gravi conseguenze per la salute. In particolare, si stima che circa 65.000 bambini muoiano ogni anno per malattie legate al fumo passivo.
In Italia, la situazione non è meno preoccupante: ogni anno si registrano circa 93.000 decessi legati al consumo di sigarette. Attualmente, i fumatori sono circa 12,5 milioni, ovvero quasi un quarto della popolazione. La maggior parte di loro fuma in media 11 sigarette al giorno. Inoltre, c’è una crescente diffusione di alternative come le sigarette elettroniche e il tabacco riscaldato, utilizzati rispettivamente da 1,2 e 1,7 milioni di persone. Tuttavia, la maggior parte di questi consumatori (circa l’82%) continua a fumare anche le sigarette tradizionali, portando avanti un consumo cosiddetto “duale”, che non elimina i rischi per la salute.
Ma perché si inizia a fumare? Le ragioni variano: molti adolescenti iniziano tra i 15 e i 20 anni per sentirsi più adulti, per alleviare insicurezze, per curiosità o per sentirsi parte di un gruppo. Spesso si attribuisce alla sigaretta un ruolo sociale, ma in realtà la capacità di relazionarsi con gli altri non dipende da una sigaretta, bensì dalle proprie abilità personali.
Il problema maggiore è che iniziare a fumare in giovane età aumenta drasticamente il rischio di dipendenza. Fumare da adolescenti rende più difficile smettere in età adulta e aumenta le probabilità di sviluppare malattie come tumori, bronchiti croniche e problemi cardiovascolari. Inoltre, il fumo ha effetti negativi immediati: riduce le difese immunitarie, peggiora le prestazioni sportive, danneggia la pelle e può influire anche sulla fertilità.
Dal punto di vista chimico, il fumo di sigaretta è un cocktail di sostanze tossiche. Contiene circa 4000 sostanze chimiche, tra cui più di 40 cancerogene come la nicotina, il catrame e il monossido di carbonio. La nicotina, in particolare, è la principale responsabile della dipendenza: il corpo si abitua alla sua presenza e, quando manca, si manifestano sintomi di astinenza come nervosismo, insonnia, agitazione e tachicardia.
Un altro aspetto importante riguarda il fumo in gravidanza, che è altamente sconsigliato. Il fumo aumenta il rischio di aborti spontanei, problemi di sviluppo del feto e basso peso alla nascita. Anche il fumo passivo può avere effetti dannosi sul nascituro.
Per quanto riguarda le sigarette elettroniche, sebbene siano spesso presentate come un’alternativa più sicura, non sono affatto prive di rischi. Il vapore emesso contiene comunque nicotina e altre sostanze tossiche, e può portare allo sviluppo di una dipendenza simile a quella delle sigarette tradizionali. In molti casi, infatti, chi inizia con le e-cig finisce per fumare anche sigarette normali, alimentando il circolo vizioso della dipendenza.
Oltre ai danni per la salute, il tabacco ha un impatto devastante anche sull’ambiente. Dalla coltivazione alla produzione e al consumo, il ciclo di vita del tabacco inquina l’aria, l’acqua e il suolo. I mozziconi di sigaretta sono tra i rifiuti più diffusi e contengono microplastiche che inquinano gli oceani e le strade.
Smettere di fumare non è facile, ma è possibile. In Italia, oltre 9 milioni di persone ci sono riuscite grazie a forza di volontà, motivazione e supporto. Esistono diversi metodi per smettere, come il supporto psicologico, i centri antifumo, la terapia farmacologica e persino tecniche alternative come l’agopuntura o l’ipnosi. I benefici iniziano quasi subito: dopo soli 20 minuti senza fumo, la pressione sanguigna e il battito cardiaco si normalizzano. Dopo poche ore, il corpo inizia a eliminare la nicotina, e nel giro di qualche settimana i polmoni cominciano a ripulirsi. Dopo 15 anni, il rischio di malattie cardiache diventa simile a quello di chi non ha mai fumato.
Smettere è una sfida, ma i vantaggi per la salute, l’ambiente e la qualità della vita sono enormi.